24 gennaio, 2008
date retta, non vi fidate
se vi perdete per roma perhè gli unici ad orientarsi con un tuttocittà con pagine mancanti, che alla fine sticazzi mancano solo quelle di forte bravetta ma quando mai ce dovrò annà, e invece ecco! si fa una certa ora e avete fame, trovate una rosticceria con vetri grandi da cui intravedi cibo a volontà e quello accetta pure i tiket. che fai, non entri?
t'accoglie calorosamente una vecchia megera con almeno un paio di denti di meno: ciròò, aòò, à ciroò, ce sta uno! T'accoglie lei perchè il nipote è impegnato a trasformare una stampella di ferro in un'antenna da attaccare alla tv, perche così a zì anacapito che mandrakata, così se potemo vedè la roma a sbafo.

ti avvicini cauto e trovi altri vetri da cui vedi gli stessi cibi ma da più vicino. prima l'effetto vetro doppio probabilmente migliorava un po la situazione. vabè, rimaniamo, scremiamo le cose ammuffite, ecco, forse l'insalata di pesce è passata alla scrematura, o forse l'ha bypassata, fatto sta che la trascini svogliatamente verso la cassa attraverso due binari di ferro esageratamente lunghi, mentre il nipote, che per inciso c'ha la voce de'n tossico, comincia a strillare che hanno espulso mexes e lui manco se nè accorto che non se vedeva tanto bene.
arrivate ad un tavolo e vi sedete. a questo punto, vorrei dire, se quello che sembrava olio si rivela in realtà un performante materiale gelatinoso che avvolge polipetti che probabilmente aveva pescato mio nonno quando era pescatore in scozia misti a totani che a prima vista erano morti di stenti attorno alla metà del mese scorso, ecco, in questo caso, date retta, non vi fidate.

li avete pagati, è vero, si cazzo pure 'na cifra, ma date retta, lasciateli là a sfregio e andate via subito, o ancor meglio chiamate i nas e godetevi la scena, ma non ve li mangiate perchè è che cazzo li ho pagati du tiket sti cosi mo me li mangio per forza.
date retta, non vi fidate.
 
posted by Selio at 04:14 | Permalink | 0 comments
21 gennaio, 2008


una gita d'entro porto, in un pomeriggio di sole d'inverno
a fantasticare impazienti con il naso all'insù
 
posted by Selio at 01:42 | Permalink | 2 comments
15 gennaio, 2008
La mia fidanzata è bella, molto bella. E io non posso fare a meno di zomparle addosso, quando la vedo. E allora quando esco dal lavoro, spesso vado a cena da lei, così poi magari dopo cena l’occasione è propizia per zomparle addosso. E sono due anni che mi mangio pure le verdure verdi cucinate dalla màmma per zomparle addosso. Solo che ora, ieri, la màmma m’ha beccato che stavo zompando addosso alla figlia. Ha riso, ma ora io oggi vado a cena lì e ho paura che le verdure verdi stavolta me le avvelena, se mi va bene solo con il Guttalax.
 
posted by Selio at 17:05 | Permalink | 1 comments
14 gennaio, 2008
Empasse col gesso
Frai scrive:
si mi sa che la lastra col gesso non me la fanno fà
Frai scrive:
senòche senso avrebbe che te fanno spoglià
Frai scrive:
solo pe vede un pò di nudo
Frai scrive:

mò lo cerco su google
Frai scrive:
dimme come se chiama tecnicamente la lastra, te sei visto tutto il dottor house lo dovresti sapè
selio scrive:
rx forse
selio scrive:
rx
selio scrive:
famme n'rx torace dicono sempre
Frai scrive:
ok
Frai scrive:
perchè senò c'è la radiografia, non so se è uguale

selio scrive:
..eh..
Frai scrive:
la risonanza invece è 'naltro cazzo
Frai scrive:
è per quelli che stanno crepati me sà...
Frai scrive:
radiologia che è? il reparto?
selio scrive:
quello sì, dovrebbe proprio essere il reparto
selio scrive:
comunque secondo me la lastra col gesso non te la fanno...
Frai scrive:
cmq alla fine semo ignoranti
Frai scrive:
non se sà se se po fà la lastra col gesso o no
Frai scrive:
io dico porca troia
Frai scrive:
manco posso vedè se c'ho i piedi rotti, che robba

Diamo una mano a Frai, rompiamogli tutti e due i piedi e via, così esce dall'empasse
 
posted by Selio at 21:59 | Permalink | 0 comments
05 gennaio, 2008
blek giek
Stasera sono stato a giocare ai giochi di carte di natale che si fanno di solito e che io di solito cerco di evitare soprattutto perchè poi perdo e inizio a rimuginare su quanto è e quanto equivale in giorni/ore/minuti di lavoro. questa operazione la definirei ossessiva-pecunaria alla paperòn dè paperoni, si lega quindi all'odio verso i vincitori, che ridono e poi contano le fiches facendole tintinnare che così anche se non vuoi vedere comunque devi sempre sentire che loro vincono assai.
in sostanza stasera m'ha fregato il famigerato nano pirlotto, padrone di casa, nonchè una specie di berlusconi jr di noàntri, miliardèrio perchè se tu ti vedevi i cartoni animati da bambino ecco questi erano tutti di sua proprietà, quindi io ero piccolo e mi vedevo doraemon e ingenuamente non sapevo che così gli stavo dando una mano per pagarsi le rate della maserati nuova blu-pastello.
ed è uguale se uno non vedeva doraemon ma l'ape maya, perchè è sua anche quella, e anche lady oscar, e anche holly e benji e insomma se ti vedevi da bambino un cartone animato giapponese qualsiasi contribuivi all'acquisto della sua fuoriserie e io mi sa che negli anni gli avrò pagato almeno un paio di treni di gomme, forse anche i freni.
meno male che la mia dolcemetà ha risollevato il bilancio familiare che lei c'ha ragione io ai giochi di carte sono un po' una pippa, ma non me ne rammarico perchè credo intimamente che se nelle cose non sono tanto capace vuol dire che alla fine non mi servono a niente.
e tanto poi quello è parente prima o poi negli anni ce l'avrò l'opportunità di fregarlo io.
non ho fretta posso aspettare.
 
posted by Selio at 23:46 | Permalink | 0 comments
03 gennaio, 2008
Milluláska Fashion Street
stamattina volevo allegramente ritonare per l'ennesima ultima volta in quella specie di piazza navona versione bonsai che era il centro di budapest.
che era bella perchè aveva attorno ai lampioni un festone luminoso con scritto Fashion Street, che ieri c'era perchè era capodanno, e oggi invece l'avevano già tolto perchè ahò fa freddo qua staccamo tutto e poi già che ci stiamo copriamo pure i monumenti che ormai è il due.

che poi la fashion street in questione era solo una vietta con po' di negozi che perdipiù vendevano cose che vendevano pure sotto casa mia, e che allora forse ci volevo andare perchè così poi non ci vado a roma, o forse perchè mi sento un po' a casa anche perchè odorava di burger king e non di gulash, o forse perchè mi attira solo la scritta fashion street che se tu ci vai ti senti un po un giapponese a via condotti.
anche perchè i giapponesi a fashion street non ci stavano, e preferivano stare tutti insieme beati a piazzale degli eroi de no'antri russi a lancià le miccette pè capodanno.

e allora io, che volevo andare a fashion street, invece ho sbagliato la direzione della metro e sono finito all'anagninia magiara cò le stalagmiti, dove c'erano sono pulman e neve e spazzaneve e un'altro burgerking coperto di palline di neve, che però questo non vendeva biglietti, non accettava euro e non sapeva nemmeno c'erano banche per cambiarli ed io senza più soldi locali per tornare indietro che gli ultimi me li ero spesi proprio in un altro burgerking per prendere un burger-maxi-caffè.

pieno di euri e con due carte di credito ma in preda ad ansie probabilmente legate ad una atavica fobia di povertà, mi sentivo come un giapponese a centocelle che se sta là lo possono solo che crepà, che io volevo solo annà a fashion street e guarda te 'ndò sò finito in mezzo ai babbi natale 'mbriaconi.

e allora ritorniamo alla metro dove ci sono due metropòl versione colbacco che ci aspettano al varco. Non si sa se parlino l'inglese, l'unica cosa che so è che i biglietti che ho in mano erano soloandata perchè così gli ultimi fiorni mi bastavano per comprare il burger-maxi-caffè.
Questi prendono i biglietti e iniziano a confabulare tra loro in cirillico. una signora col cappuccio bianco ed il naso rosso mi rivolge tre parole in una lingua a me sconosciuta.
io rispondo con cinque parole (due in italiano e te in inglgese), sapientemente scelte a rappresentare il concetto "che io in finale ho solo sbagliato a prendere direzione della metro, che volevo andare a fashionstreet che lì l'euri li accettano eccome, e mò invece mi trovo qua che non c'ho più fiorini per tornare indietro e a me mi basta solo prendere la metro nel verso opposto e via. eppoi cazzo se venivi tu a roma ti poteva succedere pure a te!"
Da sotto il cappuccio riguarda i biglietti, mi riguarda, e mi fa quel gesto internazionalmente decodificabile in vabbè vai, famò finta che nun t'ho visto...

ed ora felice mi ritrovo nell'apoteosi del provincialismo a mangiare tutta la notte pecorino, salame e pane sciapo tra fumi casalinghi e clacson della tuscolana
 
posted by Selio at 04:58 | Permalink | 0 comments